Blandina, la suora con gli speroni

Case del West ai tempi di Suor Blandina

Suor Bladina la suora con gli stivali

La storia di questa suora è veramente straordinaria e inconsueta principalmente considerando i tempi e i luoghi in cui si svolse.

Suor Blandina, al secolo Rosa Maria Segale nacque a Cicagna (GE) il 25 gennaio 1850 da Francesco Segale e Giovanna Casagrande, contadini.

La famiglia, con ben cinque figli, due maschi: Bartolomeo e Andrea e tre femmine: Rosa, Maria e Caterina, emigrò in America del nord arrivando nel porto di New Orleans il 6 marzo 1854.

Si stabilirono nella zona del fiume Ohio e il padre Francesco si mise a lavorare in un negozio di frutta aprendone qualche anno dopo uno di sua proprietà.

A quel tempo l’emigrazione italiana negli States non era proprio la benvenuta per tutta una serie di motivi e pregiudizi razziali. Si trattava inoltre di un’emigrazione di persone di bassa istruzione, con nessuna specializzazione lavorativa (erano perlopiù contadini) e che volentieri fomentavano disordini (vedi: Emigrazione italiana nelle Americhe nell’800)

Questi pregiudizi spesso sfociarono in atti di violenza nei confronti dei nostri immigrati. E’ illuminante in proposito una documentata ricerca sui linciaggi riportata sul libro “Corda e sapone” di Patrizia Salvetti (Donzelli Editore, 2003).

Statua equestre di Marco Aurelio

Marco Aurelio

Il nostro Francesco comunque riuscì a tirare su bene la famiglia assicurando ai figli una istruzione.

La nostra Rosa Maria studiò musica e, all’età di sedici anni entrò a far parte delle suore di carità di Cincinnati con il nome di Suor Blandina in ricordo di Santa Blandina, una schiava di Lione martirizzata nel 177 durante il regno di Marco Aurelio.

Suor Blandina

Suor Blandina mantenne un epistolario con la sorella, anch’essa suora col nome di Justine, lungo quasi vent’anni, che in seguito pubblicò a puntate su un periodico cattolico , il Santa Maria Magazine, con il titolo “At the End of the Santa Fe Trail“, e che infine venne pubblicato in volume nel 1932.

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Questo epistolario descrive la vita nel West in quegli turbolenti anni con un seguito di incontri mirabolanti con personaggi della Frontiera come Billy the Kid, Pat Garret, alcuni capi dei nativi americani.Epistolario di Suor Blandina

Stabilitasi a Steubenville in Ohio dove insegnava a scuola, a soli 22 anni di età, venne destinata in missione nella località di Trinidad (Colorado) , una piccola città mineraria, che all’inizio lei, nella sua ingenuità, non riuscendo a trovarla sulla cartina geografica, pensava si trovasse a Cuba.

Era un posto di frontiera alla fine della costruzione della ferrovia, una zona che faceva ancora parte del Messico solo 24 anni prima. Una città popolata da soldati della Guerra Civile sbandati, indiani, fuorilegge, schiavi liberati, contadini, speculatori, truffatori e furfanti di ogni genere.

Billy the Kid

Billy the Kid

Non esisteva la legge se non quella sbrigativa delle cosiddette Corti Canguro itineranti, cioè i linciaggi.

Qui si trovò ad operare da missionaria la giovane ed inesperta Suor Blandina che, tuttavia non si fece intimidire dal contesto non proprio pacifico e alle volte inadatto ad una giovane suora, ma anzi si prodigò a favore degli Ispanici e dei nativi americani.

In occasione delle visite caritatevoli ad un bandito ferito, appartenente alla banda di Billy the Kid, Suor Blandina riuscì a conoscere di persona il temibile fuorilegge.

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Questa la sua descrizione di Billy: “ha occhi color azzurro acciaio, carnagione rosea e l’aria di un ragazzino; non gli si darebbero più di diciassette anni. Avrebbe anche un’espressione innocente, se non fosse per la ferrea fermezza di propositi, buoni o cattivi che siano, che si capta nel suo sguardo”.

Nel 1877 venne  trasferita a Santa Fe dove si procurò finanziamenti e aiuti tra i minatori e gli operai della costruenda Santa Fe Trail per la costruzione di scuole ed orfanatrofi. Successivamente fu poi trasferita nella capitale del New Mexico, Albuquerque per ricostruire un vecchio convento distrutto, e non potendo costruire un ospedale, dovette far ritorno a Trinidad dove incontrò delle ostilità per il suo insegnamento nelle scuole con l’abito religioso (cattolico).

Si trasferì nuovamente ad Albuquerque dove riuscì a completare la costruzione dell’agognato Ospedale S.Vincent nel 1901.

Fatto ritorno a Cincinnati nella casa madre, dove insieme alla sorella Justine, passò il resto della vita ad assistere gli immigrati italiani fino alla sua morte, alla veneranda età di 91 anni, avvenuta il 23 febbraio 1941.Sisters of Charity

E’ in corso la sua causa di canonizzazione come Santa presso il Vaticano.

Suor Blandina in tempi durissimi riuscì così con la sua vita esemplare a portare sollievo e coraggio alla massa di diseredati italiani riversati in America per sfuggire alla fame e alla mancanza di prospettive nella loro Patria.

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Suor Blandina è stata sicuramente una Italo Americana di successo in una Nazione in cui l’accettazione della nostra comunità passò per infinite durissime prove, dai linciaggi dei primi anni, come abbiamo visto, alla durissima prigionia dei prigionieri italiani nel Texas, con la comunità Italo Americana sorvegliata speciale durante il periodo bellico.

Una nota di curiosità: il personaggio di Suor Blandina è apparso su un album di una serie a fumetti a sfondo western di Gianfranco Manfredi intitolata Magico Vento e pubblicata a partire dal 1997 dalla Casa Editrice di Sergio Bonelli (L’editore di Tex). Nel 2013  è uscita una nuova ristampa (a colori) della serie, distribuita da Panini Comics.

In USA, Suor Blandina sarà la protagonista di una serie tv che, prima o poi vedremo anche in Italia.

Suor Blandina fu anche una delle prime donne a prendere la patente di guida in USA.

Per approfondire:

https://www.srcharitycinti.org/?s=Blandina

Lello

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Bibliografia:

Suor Blandina una suora italiana nel West – Neri Pozza 1996

Patrizia Salvetti – Corda e sapone – Donzelli Editore 2003

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