Fori Imperiali

Fori Imperiali

I Fori Imperiali

I Fori Imperiali (vista parziale)

Da qualche mese l’area archeologica del Fori Imperiali, dopo circa 20 anni, è stata riaperta nuovamente al pubblico dando la possibilità di visitare gli scavi con le novità emerse durante i lavori preparatori alla Metro C.

Piranesi - Veduta del Campo Vaccino

Piranesi – Veduta dell’area dei Fori Imperiali con il quartiere Alessandrino sulla sinistra.

L’area è visitabile in gruppi, su appuntamento al solito numero 060608 nell’ambito dell’iniziativa “Archeologia in Comune” della Sovraintendenza di Roma.

Il percorso si svolge lungo una passerella che ci accompagna dal Foro di Traiano (l’ultimo in ordine di tempo ad essere stato edificato), al Foro di Augusto, e, passando attraverso le cantine dell’abitazioni del Quartiere Alessandrino di epoca medievale (sotto la carreggiata di Via dei Fori Imperiali), al Foro di Cesare e infine terminando con il Foro di Nerva e la vista del colonnato del Tempio della Pace, restaurato da poco.

Muro della Suburra (foto P.Petrocelli)

Muro della Suburra (foto P.Petrocelli

L’area dei Fori Imperiali era divisa dal popoloso quartiere della Subura soggetto a numerosi incendi, da un grosso muro ancora oggi visibile in cui si aprivano l’Arco dei Pantani e più a nord un arco con tre fornici da cui delle scalinate permettevano di raggiungere l’area dei Fori molto più in basso, ai due lati del Tempio a Marte Ultore.

Nel IX Secolo, sopra questo Tempio, fu edificata la Casa dei Cavalieri di Rodi dalla cui loggia ad otto arcate si ha una magnifica vista dei Fori Imperiali.

Muro della Suburra e Arco dei Pantani

Muro della Suburra e Arco dei Pantani

I Fori Imperiali erano i luoghi dove si promulgavano le Leggi, si amministrava la giustizia per tutto l’Impero Romano con le sue Provincie ed erano frequentati quotidianamente da migliaia di persone.

I Fori erano anche dei luoghi di ritrovo, con negozi, bagni pubblici e latrine, sappiamo infatti che i Romani, tranne le Domus di personaggi importanti, non avevano i servizi igienici nelle abitazioni.

Fori Imperiali: Tempio di Marte Ultore

Tempio di Marte Ultore

Sull’odierna via dei Fori Imperiali sono collocate le statue degli Imperatori in corrispondenza dei Fori ad essi dedicati.

Foro di Traiano

Negli anni compresi tra il 95 e il 105 d.C.,data la necessità di ricavare spazio per la costruzione del nuovo Foro, venne scavato il il colle che univa il Campidoglio e il Quirinale aprendo un varco verso Campo Marzio, distruggendo un tratto di Mura Serviane, così ottenendo una superficie utile di 4 ettari circa.

Fori Imperiali: Foro di Traiano

Foro di Traiano

In quest’area, a partire dal 105, si cominciò a costruire il nuovo Foro che venne inaugurato dallo stesso Imperatore Traiano nel 112.
La costruzione del Foro di Traiano si rese necessaria per la necessità di dotarsi di nuovi spazi disponibili per l’amministrazione della giustizia che dal Foro Romano si era spostata, alla fine della repubblica, in quello di Cesare e poi, principalmente, in quello di Augusto.

Imperatore Traiano

Imperatore Traiano

Il Foro di Traiano, il più grandioso dei Fori, insieme alla colonna, furono costruiti per celebrare le vittorie dell’Imperatore contro i Daci (la Dacia corrispondeva in parte all’odierna Romania) e l’enorme spesa fu finanziata dal colossale bottino di guerra conseguito.

Il Foro di Traiano era costituito da una grande piazza rettangolare con portici sui lati lunghi, con una grande statua equestre dell’Imperatore al centro. un grande colonnato nella parte sud  e a nord la Basilica Ulpia (che conteneva Archivi di Stato) con al centro la colonna Traiana e, ai lati due biblioteche.
L’architetto dell’opera era il celebre Apollodoro di Damasco che aveva costruito tra le altre cose le Terme di Traiano ed il Porto di Traiano.

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Recentissimi scavi per la Metro C hanno permesso di ritrovare tra le altre cose i resti degli Auditoria di Adriano che era separato dal Foro di Traiano da una strada curva.

Auditoria di Adriano

Auditoria di Adriano

Delle due Biblioteche (erano due in quanto divise per lingua, latina e greca), quella di sinistra, sotto l’attuale sede stradale, è la meglio conservata.

La Colonna Traiana

La Colonna Traiana costruita in blocchi di marmo lunense, all’origine era decorata a colori, e poggia su una base quadrata, ed è completamente avvolta da bassorilievi che, come in un fumetto, narrano le guerre daciche del 101-102, 105-106 d.C. con cui l’esercito romano guidato dall’Imperatore Traiano conquistò la Dacia.

Fori Imperiali: Colonna Traiana

Colonna Traiana

La narrazione grafica di queste imprese sulla colonna simulavano un antico libro, un rotulo  (volumen).

La Colonna è alta circa 30 m. a cui si aggiunge il basamento che porta l’altezza complessiva a quasi 40 metri, compresa la statua di Traiano in cima, persa durante il medioevo e sostituita da quella di S.Pietro, fatta sistemare da Sisto V.

Una iscrizione ci ricorda che l’altezza della colonna indica la vetta del colle che fu scavato per costruirvi il Foro di Traiano.

All’interno della colonna, scavata nel marmo, una scala a chiocciola di 185 scalini che porta fino alla sommità, con delle feritoie che danno luce all’interno.

Fori Imperiali: Colonna Traiana, basamento

Colonna Traiana: Basamento

Nel basamento della Colonna, completamente decorato dalle armi dei Daci, venne ricavata una camera destinata alle tombe dell’Imperatore Traiano e di sua moglie Plotina.

Le ceneri erano racchiuse in un’urna d’oro deposta su un altare. La sepoltura nell’area sacra del pomerio costituiva un’eccezione riservata agli eroi della Patria.

Nel medioevo nel basamento venne posta una Chiesa chiamata S. Nicolai de Columna successivamente sconsacrata tra il 1560 e 1570

Giulio Cesare fu il primo a cui  venne concesso questo onore. Il suo corpo venne infatti cremato nel Foro Romano, dove era stato portato subito dopo l’uccisione, per l’esposizione del corpo al popolo e per dare lettura del testamento.

Centrale Montemartini : ritratto di Giulio Cesare

ritratto di Giulio Cesare

Il popolo che amava il dittatore, diede fuoco alla pira disposta sull’ Ara poi detta di Cesare, alimentando il fuoco con fascine e con i doni portati in suo onore.

L’Ara di Cesare ed una Colonna di marmo con dedica, posta vicino in suo onore, venne fatta eliminare dal Console Publio Cornelio Dolabella  Lentulo, della potente Gens Cornelia, che, da sostenitore di Giulio Cesare in vita, dopo la sua morte si schierò con i cesaridi e, dopo la morte di costoro a Filippi (Macedonia), con Antonio.

Publio Cornelio Dolabella, dopo aver ripudiato la prima moglie Fabia, sposò Tullia figlia di Cicerone, di cui divenne genero,  fu il padre del Console Publio Cornelio Dolabella il giovane, figlio di primo letto, che fece costruire l’omonimo Arco sul Celio.

Foro di Augusto

Secondo Foro in ordine di costruzione, fu infatti terminato ed inaugurato il 2 a.C. da Augusto, su terreni acquistati da privati.

Centrale Montemartini : Ritratto di Augusto

Ritratto di Augusto

La costruzione si era resa necessaria dalla necessità di avere nuovi spazi per l’amministrazione della giustizia che i vecchi Fori non garantivano più.

Foro di Augusto

Foro di Augusto

 

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Il Foro con il Tempio dedicato a Marte Ultore (ovvero : vendicatore) fu concepito da Ottaviano Augusto alla vigilia della battaglia di Filippi (42 a.C.) in caso di vittoria contro gli uccisori di Cesare, Bruto e Cassio.

Il Foro di Augusto fu anche un centro di rappresentanza e di celebrazione dell’Imperatore e delle sue imprese belliche.

Ai lati del Tempio c’erano due portici con due grandi esedre laterali. Sui muri di fondo dietro i portici e le esedre c’erano delle nicchie con le statue dei fondatori di Roma: Enea, Ascanio ed Anchise con i progenitori della Gens Julia da una parte, Romolo e i grandi personaggi della Repubblica dall’altra.

Nel Foro si svolgeva la vita pubblica della città, vi si riuniva il Senato ed era il centro militare, amministrativo e politico dell’impero.

La parte anteriore del Foro di Augusto non è mai stata scavata in tempi moderni in quanto ricoperta dalla Via dei Fori Imperiali.

 Foro di Cesare

Da un cancello nel muraglione reggispinta della Via dei Fori Imperiali all’altezza del Foro di Traiano,si entra in alcuni ambienti che costituivano le cantine delle case del preesistente Quartiere Alessandrino, spianato in occasione della

Fori Imperiali: Reperti del Foro di Augusto

Reperti del Foro di Augusto

realizzazione della via che collega il Colosseo e Piazza Venezia, tra il 1924 ed il 1932 , denominata Via dell’Impero (oggi Via dei Fori Imperiali), per uscire dall’altra parte della via in corrispondenza del Foro di Cesare.

Fori Imperiali: Foro di Cesare

Foro di Cesare

 

La superficie oggi visibile rappresenta circa la metà di quella originaria coperta ormai da Via dei Fori Imperiali.

Nel 54 a.C., essendo ormai diventato insufficiente l’antico Foro repubblicano, si rese necessaria la costruzione di un nuovo Foro. Su terreni acquistati da privati da Cicerone per conto di Cesare.

Giulio Cesare

Giulio Cesare

Su questi terreni in epoca anteriore alla fondazione di Roma, c’era un vasto sepolcreto com’è riemerso in occasione di recenti scavi archeologici.

Dopo aver demolito gli edifici espropriati, Cesare fece eseguire anche dei lavori di livellamento dell’area dove venne costruita una piazza di circa 100m x 50m con il Tempio di Venere Genitrix sul lato corto che dava sulla sella di collegamento tra il Campidoglio e il Quirinale (poi livellata da Traiano) e tre lati costituiti da portici.

Sul lato ovest del colonnato ci sono le tabernae ancora visibili, costruite con blocchi di tufo e travertino.
Nella piazza doveva trovarsi la statua equestre bronzea di Cesare, citata da numerosi autori antichi.

Fori Imperiali: Foro di Cesare

Foro di Cesare

La costruzione di una nuova Curia venne approvata dal senato all’inizio del 44 a.C., data della morte di Cesare e i lavori proseguirono fino al 29 a.C. quando fu inaugurata da Augusto.

In seguito l’Imperatore Traiano fece risistemare il Foro di Cesare con la realizzazione di una grande latrina semicircolare, dotata di impianto di riscaldamento e con ingresso dal Clivo Argentario.

Inoltre le tabernae che prima dovevano avere delle coperture in legno, vennero con l’occasione coperte da volte a botte in cemento e vi fu sovrapposto un secondo piano di ambienti in opera laterizia, che, come le latrine, avevano accesso direttamente dal Clivo Argentario.
Un’altra profonda trasformazione intervenne ad opera di Diocleziano ed in seguito Massenzio per riparare i danni subiti in seguito al devastante incendio del 283 d.C.

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Foro di Nerva o Transitorio

Accanto al Foro di Augusto c’è il Foro di Nerva o Transitorio, iniziata da Domiziano e terminato dopo la sua morte da Nerva nel 97 d.C..

Le Colonnacce

Le Colonnacce

E’ detto anche transitorio in quanto la piazza era di transito per raggiungere, provenendo dall’Esquilino, i Fori allora esistenti e il Tempio della Pace.

Fori Imperiali: Foro di Nerva

Foro di Nerva

 

 

 

 

Il Foro di Nerva occupava lo spazio rimanente, una sorta di rettangolo molto allungato con la parte nord adiacente al Foro di Augusto molto stretta che impediva la costruzione di un porticato.

Sul fondo il Tempio di Minerva e, verso il Foro Romano gli ingressi a questo e al Foro di Cesare.

La parte centrale della piazza è sepolta sotto la via dei Fori Imperiali ma dagli anni ’70 del secolo scorso ci sono stati degli scavi che hanno portato ad interessantissimi risultati.

Foro di Nerva

Foro di Nerva

Sono infatti state riportate alla luce due abitazioni altomedioevali (risalgono al IX secolo) a due piani di grandi dimensioni, ed una capanna.

Foro di Nerva: abitazioni medievali

Abitazioni medievali

La più grande delle due domus, ha un pian terreno in terra battuta con all’angolo un focolare e all’esterno  un portico con quattro arcate in blocchi di peperino. C’e anche un pozzo per l’acqua ed un pozzo nero probabilmente collegato ad una latrina posta al piano superiore. L’altra domus ha il pianterreno diviso in due da un muro longitudinale. Il pianterreno veniva utilizzato come stalla, ci sono dei buchi nel granito per farci passare le corde per tenere legati gli animali, e sopra vi erano gli ambienti signorili delle abitazioni. La capanna invece, di piccola dimensione, ad ambiente unico con un focolare direttamente sulla terra battuta. Al di fuori di queste abitazioni, ci sono degli ampi spazi adibiti ad orto.

Tempio o Foro della Pace

Il Foro della Pace è il più interessante tra i Fori Imperiali. Costruito da Vespasiano era anch’esso costituito da una grande piazza con l’ingresso rivolto verso il Foro di Augusto tramite il Foro Transitorio.

Era un grande spazio dedicato alla cultura, con biblioteche (vi erano anche conservate le opere di Settimio Severo) e  superfici alberate all’aperto in cui si ammiravano statue di artisti greci provenienti probabilmente dalla Domus Aurea di Nerone.

Fori Imperiali: Tempio della Pace

Tempio della Pace

Nel Foro si custodiva il ricchissimo bottino derivante dalla conquista di Gerusalemme a opera di Tito, tra cui il candelabro a sette braccia raffigurato nell’arco di Tito, sottratto durante le invasioni barbariche e naufragato nel Tevere.

Il Foro della Pace conservava in una delle aule adibita a biblioteca, anche la Forma Urbis, la grande pianta di Roma incisa nel marmo realizzata all’epoca di Settimio Severo che aveva ricostruito parte del Foro dopo l’incendio del 192. Inoltre vi era anche conservato il catasto urbano inciso su marmo.

Ancora oggi è possibile vedere la parete con i fori delle grappe di bronzo che reggevano le lastre di marmo con incisa la Forma Urbis Severiana: si trova all’esterno della Basilica dei SS.Cosma e Damiano, a sinistra dell’ingresso.

Nel 2015 sono state anche rialzate (anastilosi) le 7 colonne del Tempio in granito rosa di Assuan (che erano state rinvenute durante gli scavi) e ora possiamo ammirarle nel loro splendore.

Prima di finire la visita è possibile anche visitare gli ambienti di una abitazione rinvenuta durante gli scavi sotto il manto stradale della via dei Fori Imperiali.

Lello

Info:

www.sovraintendenzaroma.it

Bibliografia:

F.Coarelli – Guida Archeologica di Roma – Mondadori 2000

informazioni e prenotazioni :

Prenotazione obbligatoria allo 060608 a partire da sette giorni prima della data dell’evento.

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