I Mitrei di Ostia Antica

Mitrei di Ostia Antica

La Tauroctonia

Il Mitraismo

Tra le religioni degli antichi Romani il  culto di Mitra fu tra i più importanti e diffusi a Roma ed in tutte le aree dell’impero come testimoniano anche l’elevato numero dei Mitrei di Ostia, rinvenuti negli scavi.

Il Mitraismo fu un culto d’importazione dalle aree del Mediterraneo orientale (origine indo-iranica) e rapidamente attecchito a Roma in massima parte tra i soldati tra il I° e III° secolo d.C..

Con il tempo questo culto si diffuse anche tra le classi agiate fino a coinvolgere anche alcuni Imperatori.

Nel 305 il Mitra fu dichiarato protettore dell’Impero Romano dall’Imperatore Diocleziano.

Giuliano II detto (dai Cristiani) l’Apostata (331-363),fu  l’ultimo Imperatore che cercò di restaurare i miti pagani mentre si diffondeva il Cristianesimo, autorizzato dallo zio Costantino I.

Follis di Costantino con la dedica al Soli Invicto Comiti

Lo stesso Costantino fu un seguace del culto prima della conversione al Cristianesimo in punto di morte.

Essendo il Mitraismo una religione misterica, non ci sono testi tramandati ai posteri ma qualche notizia di scrittori cristiani dell’epoca come nelle lettere di San Gerolamo che fa l’elenco dei sette gradi dell’iniziazione, o accenni da GiustinoI° Apologia, 66, 3-4 ), Tertulliano, figlio di un centurione romano, che addirittura era stato iniziato al culto in un Mitreo di Cartagine, Origene (Contro Celsio) o pagani come Celso (Discorso vero) e Porfirio (L’Astinenza).

Giustino ad esempio ci spiega come nei riti di iniziazione si introducessero un pane e una coppa d’acqua mentre si pronunciavano alcune formule.

I numerosi ritrovamenti archeologici a Roma , a Ostia e nelle aree periferiche dell’Impero, hanno comunque contribuito ad una conoscenza abbastanza estesa di questo importante culto che ad un certo punto entrò in diretta concorrenza con la religione cristiana.

Fu durante l’impero di Aureliano (270-275), la cui madre era una sacerdotessa del Sol Invictus (assimilato al Dio Mitra), che venne deciso di festeggiare la divinità il giorno 25 dicembre.

Il Dio Mitra nasce da una vergine in una grotta (o dalla grotta stessa) il 25 dicembre (solstizio d’inverno).

Imp.Licinio

Il sacerdote si chiamava Pater, il sacerdote massimo si chiamava Pater Patrum (PaPa).

Il Culto del Dio Mitra era un culto privato, era riservato agli individui di sesso maschile e consisteva in sette gradi di iniziazione e gli adepti appartenevano, salvo a qualche eccezione, a persone di basso ceto e con livello di istruzione medio basso, come vediamo anche dalle epigrafi trovate nei Mitrei di Ostia con dediche, in massima parte, da parte di liberti o schiavi.

Follis di Licinio con la dedica al Soli Invicto Comiti emesso dalla Zecca di Ostia

Mitrei non furono mai templi a se stanti, come negli altri riti, ma erano quasi sempre ricavati in piccoli spazi recuperati nei sotterranei delle costruzioni e l’accesso non era mai visibile dall’esterno per salvaguardare dagli sguardi estranei i riti che vi si svolgevano all’interno. In ogni caso l’apertura d’ingresso non era mai in linea con l’altare in fondo, in caso contrario, dava in un vestibolo  (apparatorium) che conduceva al Mitreo vero e proprio.

Molti dei Mitrei di Ostia ritrovati erano di carattere privato e pertanto ricavati in spazi semi sotterranei delle domus più ricche, o nei retrobottega di attività commerciali.

A Ostia, a causa delle possibili infiltrazioni di acqua nel sottosuolo o allagamenti, vista la vicinanza del Tevere e del mare, i Mitrei ritrovati, con l’eccezione del Mitreo delle Terme del Mitra, sono tutti del tipo in superficie.

Mitrei di Ostia: Mitreo delle terme del Mitra

Mitreo delle terme del Mitra

I templi (spelaeum) , sempre immersi in una semioscurità rischiarata da una lucerna posta solitamente in una cavità all’interno dell’altare e delle fiaccole lungo le pareti, erano a pianta rettangolare allungata con un ingresso solitamente laterale, le volte a botte, delle basi rialzate (praesepia o podia) lungo le pareti per accogliere i fedeli (fratres), una sorgente d’acqua per i lavacri rituali, ed in fondo al corridoio centrale una cavità a forma semicircolare che doveva simulare una grotta (antrum) cui talvolta si accedeva tramite sette scalini (i gradi dell’iniziazione) e un altare con sopra una statua del Mithra nell’atto di compiere il sacrificio rituale dell’uccisione del toro (tauroctonia).

I sette gradi dell’iniziazione verso la perfezione spirituale sono ben descritti nel mosaico pavimentale del Mitreo di Felicissimus a Ostia Antica.

Il Dio Mitra era accompagnato dai due dadofori (portatori di fiaccole) Cautes e Cautopatesraffigurati di solito con in testa il cappello frigio e a gambe incrociate , l’uno che regge la fiaccola rivolta in su e l’altro con la fiaccola rivolta in giù, a simboleggiare l’alba e il tramonto o in generale lo scorrere del tempo e della vita, le cui statue erano solitamente posti in 2 nicchie vicine all’ingresso.

La statua o la rappresentazione del Cautes in certi casi era accompagnata dalla figura di un gallo ad indicare l’alba del giorno, come vediamo nel Mitreo di S. Prisca ed anche nella raffigurazione del Mitreo delle Sette Sfere ad Ostia.

Sulla volta della grotta un cielo stellato e i segni zodiacali e i pianeti (in qualche caso riprodotti sul pavimento (Mitreo delle Sette Sfere).

Il dio Mitra era raffigurato quasi sempre in una scultura oppure in qualche caso, dipinto in una pittura murale (Mitreo Barberini, Mitreo di Marino, Mitreo di S.Maria Capua Veterecome un giovane dalle corte vesti, un cappello frigio e una mantellina svolazzante nell’atto di compiere il sacrificio con lo sguardo riluttante rivolto al Sole, salvo che nel Mitreo di S.Prisca dove il Dio Mitra viene raffigurato nudo (forse venne usata una statua di Ercole di reimpiego).

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Il sacrificio era di tipo simbolico (il sangue del toro serviva a fecondare la terra) ma in qualche caso  (Mitreo delle Terme di Caracalla)  si trova un buco nel pavimento (la fossa sanguinis) coperto da una grata forata dove colava il sangue del toro sacrificato andando a cospargere il capo del fedele che si era posizionato al piano di sotto in corrispondenza della grata. 

Accompagnavano il rito la presenza del Sole e della Luna, oltre ad alcuni animali come il corvo (messaggero del Sole), il cane (che aiuta Mitra a catturare il toro) , lo scorpione che cerca di pungere i genitali del toro ed il serpente che cerca di berne il sangue per impedire la fecondazione della Terra.

Lo scorpione ed il serpente erano inviati del Dio del Male.

Nel corso della cerimonia di solito il sacerdote (Pater) offriva i genitali del toro in sacrificio alla divinità. La cerimonia finiva poi con un banchetto rituale (agape) dei fedeli (fratres).

Mitrei di Ostia: Mitreo della planta pedis

Mitreo della planta pedis

I templi del Mitra erano piuttosto piccoli, atti a contenere sono pochi iniziati, al massimo 20/30 persone alla volta.

Esaurita la capienza massima del Mitreo si provvedeva ad aprirne uno nuovo nelle immediate vicinanze.

La religione si sviluppò a Roma e nell’impero a partire dal I° sec. a.C fino al 380 d.C. (Editto di Tessalonica) e i successivi Editti di Milano (391-392) ad opera dell’Imperatore Teodosio I che proibì e perseguitò tutte le religioni pagane.

Con l’avanzare della religione cristiana, i templi mitraici furono distrutti e vandalizzati dai Cristiani (che da perseguitati erano diventati a loro volta persecutori) e sulle loro rovine vennero costruite le chiese cristiane anche per impedire in quei luoghi un risorgere del culto.

I Mitrei di Ostia

Durante gli scavi di Ostia, sono stati rinvenuti circa 18 Mitrei (alcuni ne contano solo 16 in quanto per due di essi i pareri degli studiosi sono discordanti), ma solo pochi di essi sono attualmente visitabili, molti non sono neanche segnalati all’esterno, o nelle mappe ufficiali, oppure si trovano  in zone (molto) periferiche degli scavi (Mitreo del Palazzo Imperiale, Mitreo dei Marmi Colorati).

Molti dei Mitrei di Ostia si trovavano all’interno delle abitazioni o di attività commerciali.

I Mitrei di Ostia conosciuti sono:

Mitreo Aldobrandini – Parzialmente scavato nel 1924 e inserito all’interno di una proprietà privata (famiglia Aldobrandini), si trova a circa 150 metri a nord da Porta Romana addossato ad una torre lungo il muro di cinta. Una scritta vicina all’altare ci informa che la raffigurazione del Mitra era inizialmente dipinta su un tessuto poi rovinato dall’umidità e sostituita da un rilievo in marmo. Il pavimento è decorato con marmi colorati a formare un quadrato, I podia misurano 10 metri. Durante gli scavi furono trovati tre piccoli altari in tufo, una piccola testa di Sileno e un rilievo in marmo di Silvano. Un’iscrizione in bronzo con ogni probabilità proveniente da questo Mitreo, è ora ospitato al British Museum a Londra. Questa iscrizione, sormontata da una raffigurazione di Sol, era in onore di Sextus Pompeius Maximus, Pater Patrum dei sacerdoti del culto di Mitra ad Ostia e Portus. Il Mitreo non è visitabile;

Mitreo presso Porta Romana – Scavato nel 1919, si trova a fianco di un sacello di dimensioni simili. Ricavato in un complesso di horrea, sono visibili le fondamenta dell’altare  in fondo con rivestimenti in marmo e le tracce dei podia laterali;

Ostia Antica: Mitreo vicino Porta Romana

Mitreo vicino Porta Romana

 

 

Mitreo delle sette sfere – Uno dei Mitrei di Ostia  conservati meglio ma non visitabile attualmente (2017): è tuttavia possibile scorgerne qualche particolare dell’interno , guardando dal cancello esterno. Il Mitreo si trova in un’area con quattro tempietti, attigua alla casa di Apuleio (di fronte al teatro).

E’ l’Apuleio autore dell’Asino d’oro, dove tra i personaggi, troviamo un sacerdote chiamato Mithra. E’ il Mitreo più antico tra i Mitrei di Ostia finora scavati. I podia sono rivestiti anteriormente con mosaici in bianco e nero raffiguranti i segni zodiacali. Sulla parte frontale dei podia, ci sono le figure stilizzate dei due dadofori. Al centro dei podia ci sono le usuali nicchie, una delle quali contenete un’olla.  Sul pavimento altri mosaici con le sette sfere, ovvero le rappresentazioni dei sette pianeti legati ai gradi di iniziazione. Il rilievo della tauroctonia è conservato al Vaticano;

Mitreo del Sabazeo – Scavato nel 1909 da Dante Vaglieri, è ricavato in un vano di un complesso di horrea (magazzini), risale al III° sec. su strutture di epoca anteriore. Ha l’ingresso nella parte anteriore a destra, ci sono i consueti podia laterali e, in fondo tre scalini che portavano all’altare. Il pavimento era in marmo con al centro una cavità contenente un condotto in marmo.

Sul pavimento un mosaico che ci informa che un tale Fructus ha pagato di tasca sua per alcuni lavori.

Durante gli scavi furono trovati diversi reperti: frammenti di un’anfora con una lisca di pesce, una testa di alabastro, resti di una piccola colonna, tre monete del II Sec., frammento di una base di candelabro, resti di un altare, ecc.. ;

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Mitreo di Felicissimus Il mosaico pavimentale in ottime condizioni mostra i sette gradi dell’iniziazione e contiene anche la “firma” del costruttore del Mitreo: appunto Felicissimus; ai lati dell’ingresso le cavità dove erano posizionate le statue dei dadofori e la sorgente d’acqua per le abluzioni. Nel mosaico vediamo raffigurati anche vasi e coppe usate duranti i rituali, Alcuni vasi simili o frammenti, sono stati rinvenuti in alcuni Mitrei di Roma come quello di Via Passalacqua, o quello di Piazza Dante.

Curiosamente esiste un altro personaggio con lo stesso nome funzionario della Zecca di Roma, autore di una rivolta repressa nel sangue nel 271 dall’Imperatore Aureliano.

Mitrei di Ostia: Mitreo dei serpenti

Mitreo dei serpenti

Mitreo dei serpenti – Ricavato nel retrobottega di una taberna, così chiamato per via di due grossi pannelli lateralmente all’altare affrescati con la figura di due serpenti, ha una dimensione di m. 11,97 x 5,25. In fondo al tempio, c’è un altare di mattoni. Le decorazioni sulle pareti, erano anteriori alla nascita del Mitreo (del III° Sec.) , ma vennero conservate in quanto del tutto attinenti all’iconografia del culto. Durante gli scavi venne rinvenuto un piccolo altare in marmo;

Mitreo di Lucrezio Menandro – Risalente agli inizi del III° Sec., si trova dietro il caseggiato di Diana. L’altare è in mattoni con la parte anteriore rivestita in marmo con un foro con la silhouette della Luna che doveva nascondere una lucerna e una scritta di dedica al Pater Caio Lucrezio Menandro da parte di Diocle. Sul pavimento del Mitreo c’è un mosaico in bianco e nero decorato con motivi geometrici. Sulle pareti ci sono decorazioni con paesaggi e motivi geometrici a colori. L’ingresso si trova a nord, l’entrata su una parete laterale mediante alcuni scalini. Al centro dei podia ci sono le consuete nicchie;;

Mitrei di Ostia: Mitreo di Lucrezio Menandro

Mitreo di Lucrezio Menandro

Mitreo del Caseggiato di Diana  Si trova all’interno del Caseggiato di Diana, che fu scavato negli anni 1914-1915. Il Mitreo risale al II° Sec – inizi del III° Sec. d.C. e fu ricavato in due stanze a nord-est del fabbricato. L’ingresso al Mitreo si trova nella parte anteriore sinistra della prima dei due ambienti, separati da un’apertura. I podia furono costruiti in entrambi gli ambienti.

Ostia Antica: Mitreo della casa di Diana

Mitreo della casa di Diana

 

Mitreo di Fruttuoso – Ricavato nei sotterranei del podio del Tempio Collegiale. Rimasta solo la nicchia in fondo e le basi dell’altare. Vi fu trovata in pezzi una dedica in marmo che recitava come questo Fructosus patrono della corporazione degli stuppatores, fece costruire il tempio a proprie spese;

Mitreo di Fructosus

Mitreo di Fructosus

Mitreo degli Animali – Scoperto da C.L.Visconti nel 1867, si trova in fondo al campo della Magna Mater. Il mosaico del pavimento indica gli animali dell’iconografia mitraica (il gallo, il corvo, il serpente, lo scorpione, il toro) e la figura di Saturno. Non ci sono i podia ma dei pilastri e il solito ingresso laterale;

Mitrei di Ostia: Mitreo degli animali

Mitreo degli animali

Mitreo delle sette porte Mitreo attualmente non visitabile ma è possibile vederne l’interno dalla grata anteriore di protezione. Anche questo Mitreo è ben conservato.

Mitrei di Ostia: Mitreo delle 7 porte (particolare del mosaico)

Mitreo delle 7 porte (particolare del mosaico)

 

 

Il Mitreo non è facile da trovare in quanto non segnalato. E’ detto delle sette porte in quanto il mosaico pavimentale mostra all’ingresso la raffigurazione di sette porte affiancate, con quella centrale più ampia. Le sette porte sono i gradi dell’iniziazione e quella centrale era quella del massimo grado, il pater. Si tratta di uno dei Mitrei di Ostia meglio conservati, insieme a quello delle sette sfere.

Mitreo delle 7 porte

Mitreo delle 7 porte

Mitreo delle pareti dipinte – Non visitabile. Così chiamato in quanto ha delle decorazioni parietali tra cui si distinguono le figure di Cautes e Cautopates insieme ad alcuni personaggi e la Dea Venere.In fondo i resti di un pilastro che fungeva da altare. Ha lo stesso Pater del Mitreo del Palazzo Imperiale.

Mitreo delle terme del Mitra – E’ l’unico tra i Mitrei di Ostia posto in un sotterraneo sotto le omonime terme ed è anche l’unico che riceve la luce esterna da un foro sulla volta a botte. Misura m. 15,37 x 4,55, il muro in fondo all’altare ha una porta laterale che porta ad un ambiente di servizio. Alla fine dei podia, ci sono due rilievi che portavano sopra due piccole piramidi di tufo a simboleggiare la nascita del Mitra dalla roccia. In fondo si trova la grotta con la statua del dio Mitra che uccide il toro (il pugnale è mancante).La statua sul posto è un calco di quella originale che è esposta al Museo all’interno degli Scavi. I podia laterali sono interrotti da un arco di sostegno delle terme sovrastanti e hanno le consuete nicchie alla base. L’apertura sul soffitto che porta luce al tempio, rendeva possibile le celebrazioni anche di giorno. La testa del toro e di Mitra, insieme ad un braccio ed altri frammenti furono trovati in un canale di scolo nelle vicinanze del Mitreo, gettati da fanatici Cristiani  e furono restaurati anticamente con marmo di altro tipo e probabilmente la statua, restaurata, fu destinata a questo Mitreo in seguito. Da un’iscrizione alla base del toro, sappiamo che l’autore della statua era un certo Kriton di Atene che, probabilmente è lo stesso Criton che troviamo nel Mitreo della Planta Pedis. Il Mitreo risale probabilmente al III° Sec. d.C..

Mitreo delle Terme del Mitra

Mitreo delle Terme del Mitra

Mitreo della planta pedis – Così chiamato in quanto all’ingresso del Mitreo, nel mosaico pavimentale è raffigurata la forma di una pianta del piede. Il tempio sembra avere tre navate e, nella navata di sinistra è ricavata l’entrata dall’esterno. Non ci sono tracce di banchine (podia) che eventualmente, potrebbero esserci state solo nella navata di sinistra. Ci sono solo dei piccoli rialzi ai lati con due piccole nicchie. Nella nicchia di destra furono trovate delle ossa di pollo.  Accanto ai resti dell’altare decorato in marmo, due bassorilievi del Sole e della Luna. Sul pavimento un mosaico in bianco e nero con alcune tessere gialle e rosa e due decorazioni: all’ingresso l’impronta di un piede (che dà il nome al Mitreo) e, a metà, la rappresentazione di un serpente.

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Durante gli scavi furono trovati frammenti del gruppo marmoreo del Mitra, un altare in marmo  con la parte posteriore ricurva dove forse poggiava una statua, un altare rotondo con un’iscrizione di dedica al Mitra da parte di Marcus Umbilius Criton (forse il Kriton della statua di Mitra ritrovata nel Mitreo delle Terme del Mitra). Attualmente anche questo Mitreo non è visitabile per lavori in corso in tutto il caseggiato e non è segnalato adeguatamente all’esterno.

MItrei di Ostia Antica: Mitreo della Planta Pedis (particolare del mosaico pavimentale

particolare del mosaico del Mitreo della Planta Pedis

Mitreo del palazzo imperiale – Scavato nel 1860-1861 da Visconti, si trova nella parte più occidentale degli scavi. Siamo vicini agli argini del Tevere, non è facile da raggiungere e non è segnalato. Tutta l’area è circondata da una rete metallica di protezione . Si intravede l’altare con i gradini che portano alla grotta, mentre il resto è sommerso dalla vegetazione. Sulla base dell’altare la scritta con il nome del finanziatore : C. Caelius Hermeros, lo stesso Pater del Mitreo delle Pareti dipinte;

Mitreo del Palazzo Imperiale

Mitreo del Palazzo Imperiale

Per terra un grande mosaico con due scritte identiche lungo in corrispondenza dei podia con la dedica al Sole Invicto da parete di L. Agrius Calendo. Le statue rinvenute all’atto degli  scavi, dei dadofori Cautes e Cautopates si trovano attualmente in Vaticano; sulla base dei dadofori la scritta con la data della fondazione del Mitreo: 18 gennaio 162 d.C.

Altare del Mitreo del Palazzo Imperiale

Altare del Mitreo del Palazzo Imperiale

 

Mitreo Fagan – Dal nome del pittore Robert Fagan che alla fine del 1700 ne curò lo scavo. Il gruppo marmoreo della tauroctonia e una statua di un uomo dalla testa leonina avvolto nelle spire di un serpente, trovati al momento dello scavo, si trovano al Vaticano. Il Mitreo fu ricoperto e se ne sono perse le tracce ma si doveva trovare tra il palazzo imperiale e il Tevere. Alcuni studiosi propendono alla teoria che si tratti di un secondo Mitreo nell’ambito del vasto palazzo imperiale.

Mitreo dei Marmi Colorati – si trova in Via della Marciana nei pressi delle Terme di Porta Marina, nella zona vicina all’antica linea di costa, del tutto periferica rispetto alla città. Questo Mitreo fu scoperto nel 2014 nel corso di indagini su un edificio emerso dagli scavi, che era stato adibito a caupona (oggi diremmo Osteria) e che dal soggetto delle immagini di un ricco mosaico pavimentale della sala principale è stato ribattezzato Caupona del dio Pan .

In questo esercizio commerciale, verso il IV secolo, fu impiantato un Mitreo probabilmente destinato alla clientela, ricavato da un ambiente laterale semi sotterraneo che aveva anche  la possibilità di un ingresso indipendente dal resto della costruzione.

In seguito la Caupona, cessò di funzionare e tutta la costruzione fu adibita a Mitreo con la trasformazione degli ambienti a vani secondari funzionali allo svolgimento delle pratiche religiose.

Lo Spelaeum vero e proprio aveva un pavimento a mosaico con una decorazione a marmi colorati da cui il nome attribuito dagli archeologi. Esisteva una cavità absidata e due altari mobili, un unico podium data la ristrettezza dell’ambiente e un pozzo rituale.

E’ l’unico Mitreo di cui è stata documentata la costruzione nel IV secolo e non nel III come generalmente gli altri.

Sacello delle tre navate – si trova nei pressi del Caseggiato degli Aurighi, così chiamato dalle pitture murali raffiguranti degli aurighi (conduttori di bighe). Questo tempio ha tutte le caratteristiche di un Mitreo, la forma rettangolare, i podia laterali, la nicchia sul fondo e al centro la fossa sanguinis, ma sul mosaico davanti alla nicchia, ci sono raffigurati un altare, un coltello e un maialino, che alludono certamente a sacrifici rituali ma non hanno i caratteri propri dei simboli mitraici. Questo porterebbe ad ipotizzare che ad esempio, il precedente Mitreo sia stato trasformato all’uso di un altro culto. Nell’incertezza dell’attribuzione, esso viene chiamato sacello.

Lello

Info:

Parco Archeologico di Ostia Antica

www.ostiaantica.beniculturali.it

Bibliografia:

C.Pavolini – Ostia – Laterza 2006

G.Calza – Ostia – Libreria dello Stato 1936

F.Coarelli – Roma – Mondadori 2000

C. Pavia – Guida dei Mitrei di Roma antica – Gangemi 1999

Periodicamente vengono organizzate visite guidate ai culti praticati ad Ostia Antica nel corso dei quali si possono visitare anche alcuni Mitrei solitamente non aperti al pubblico come quello del caseggiato di Diana. 

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