Vita straordinaria del Conte Carlo Camillo Di Rudio

Vita straordinaria del Conte Carlo Camillo di Rudio

Da bombarolo attentatore alla vita dell’Imperatore Napoleone III (insieme a Felice Orsini) a Little Big Horn.

 Charles C. DeRudio nella divisa da Capitano

Charles C. DeRudio nella divisa da Capitano

Nel National Cemetery di San Francisco (www.cem.va.gov/CEM/cems/nchp/sanfrancisco.asp), in un’oasi di tranquillità con vista sul Golden Gate, c’è una lapide tra le altre con una semplice scritta:  Charles C. DeRudio , Major, 7° Cavalry – 1 nov. 1910 , posta sulla tomba di un uomo notevole.

DeRudio Patriota del Risorgimento

Carlo Di Rudio, Conte , figlio di Ercole e della Contessa Elisabetta de Dominici, nacque vicino Belluno nel Veneto il 26 agosto 1832.

Di bassa statura e carnagione scura tanto da essere soprannominato “Il Moretto”, dotato di un carattere ribelle ed impulsivo, all’esplodere in tutta Europa della Rivoluzione del 1848, si prefisse di combattere gli odiati Austriaci per l’unificazione e l’indipendenza dell’Italia.

Diplomato all’Accademia Militare Austriaca di San Luca in Milano, aderì all’età di appena 16 anni al Corpo di volontari dei Cacciatori delle Alpi di Pier Fortunato Calvi che combattevano gli Austriaci nella difesa della Repubblica Veneta.

L’anno successivo raggiunse le Camicie Rosse di Garibaldi nella difesa della Repubblica Romana contro le truppe Francesi e papaline.

Dopo la sconfitta si recò in esilio in Francia dove, nel 1851 combattè con i Giacobini avversi al colpo si stato di Luigi Napoleone futuro Imperatore di Francia.

Giuseppe Mazzini

Giuseppe Mazzini

Carlo Di Rudio rientrato in Italia partecipò ai tentativi insurrezionali della Giovane Italia di Giuseppe Mazzini e poi raggiunse segretamente la sua natia Belluno per fomentare un’insurrezione contro gli Austriaci. Mentre era nascosto in zona, vide arrestare il padre Ercole e la sorella Luigia e trasferirli in catene nella fortezza di Mantova.

Riuscì a scappare a Londra come tanti altri patrioti esuli italiani, dove visse in povertà, arrangiandosi in umili lavori (faceva il giardiniere).

Nel 1855 sposò Eliza Booth, una ragazza quindicenne di scarsa cultura e di famiglia proletaria, che rimase con lui per tutta la vita dandogli 6 figli tra cui,i cui nomi, oltre al primogenito Hercules (nome datogli in memoria del nonno),erano: Roma, Italia e America per le figlie femmine, nomi che riassumevano in un certo qual modo la sua vita e i suoi ideali).

Nel 1857 a Londra Carlo Di Rudio conobbe Felice Orsini e altri patrioti italiani e francesi che cospiravano per uccidere l’Imperatore Napoleone III ritenuto responsabile della mancata indipendenza italiana e della repressione dei movimenti rivoluzionari in Europa.

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L’Attentato a Napoleone III

L’attentato ebbe luogo a Parigi il 14 gennaio 1858 davanti l’Opéra di Parigi ma l’Imperatore Napoleone III e la moglie Eugenia de Montijo restarono illesi mentre morirono 12 persone con moltissimi feriti (156) tra la folla assiepata al passaggio della carrozza reale.

Felice Orsini

Felice Orsini

Furono immediatamente arrestati 4 italiani ritenuti colpevoli: Andrea Pieri e Felice Orsini subito  giustiziati, Carlo Di Rudio (all’inizio condannato a morte) e Antonio Gomez condannati all’ergastolo ed inviati all’Isola del Diavolo nella Cayenne (Guyana Francese).

Carlo Di Rudio deportato nella Colonia Penale, dove le condizioni di detenzione erano a dir poco disumane e sopravvissuto ad una terribile epidemia di febbre gialla che decimò la popolazione dell’isola (carcerati e secondini), cercò immediatamente di fuggire e al secondo tentativo nel 1859 riuscì ad evadere e a raggiungere la vicina Guyana Inglese dove chiese e ottenne asilo politico. Da lì salpò per Londra dove arrivò nel febbraio del 1860.

In America

Carlo Di Rudio ormai ricercato dalla Francia e dall’Austria, fu aiutato con una colletta organizzata dagli amici e simpatizzanti della causa e da Giuseppe Mazzini che gli fornì una lettera di raccomandazione ad espatriare in America.

Sbarcato a New York nel febbraio del 1864, povero e senza mezzi, cambiò il nome in Charles C. DeRudio e  si arruolò nell’esercito Unionista come soldato semplice e subito si distinse per valore durante l’assedio di Petersburg in Virginia.

Promosso sottotenente , fu trasferito al Secondo Reggimento Truppe di Colore in Florida dove rimase fino alla fine della Guerra Civile.

In Florida si ricongiunse con la moglie Eliza e il primogenito Hercules, mentre la piccola secondogenita morì di colera subito dopo l’arrivo in America.

7° Cavalry

Finita la Guerra Civile (1861-1865),il tenente Charles C. DeRudio fu assegnato al 7° Cavalry al comando del Lt. Col. George A. Custer al quale sembra non fosse molto in simpatia visti anche i supposti trascorsi rivoluzionari in Europa di cui DeRudio non faceva mistero nell’ambiente militare.

Bisogna dire che Charles C. DeRudio svolgeva bene il suo lavoro senza lamentarsi delle assegnazioni non proprio gratificanti e avendo una condotta privata irreprensibile.

Entrò invece in simpatia con il Capitano Benteenche non aveva una grande opinione di Custer.

La Battaglia di Little Big Horn

Nel 1875 promosso tenente e l’anno seguente nella campagna contro le tribù ostili dei Sioux e dei Cheyenne di Two Moon, Toro Seduto, Gall, Nuvola Rossa, Cavallo Pazzo e altri, assunse il comando della Compagnia E che finì con Custer al Little BigHorn.

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Il giorno della battaglia DeRudio era assegnato alla colonna del Maggiore Marcus Reno che doveva combattere gli Indiani dell’accampamento intravisto da Custer sulla cima della collina.

Soverchiati dai guerrieri Indiani posti a difesa del loro villaggio, il Maggiore Renovistosi circondato da forze preponderanti in una posizione sfavorevole, ordino la ritirata e DeRudio, per raccogliere un guidone (dell’Esercito) abbandonato per terra, perse il cavallo e la possibilità di ricongiungersi con le truppe di Reno allo sbando e fu costretto a rifugiarsi in un folto boschetto nelle vicinanze insieme al soldato Robert O’Neill dello squadrone G.

Passata la notte nascosto nel boschetto da dove poteva vedere le donne indiane scalpare e mutilare i corpi dei soldati uccisi, DeRudio dovette attendere il giorno successivo per guadare il fiume e potersi ricongiungere con le truppe di Benteen e Reno sulla collinetta dove si erano attestati.

DeRudio al Processo di Chicago

Charles C. DeRudio fu uno dei principali testimoni al The Reno Court of Inquiry , ovvero il Processo di Chicago istituito nel 1879 su richiesta principale del Mag. Marcus Reno e del Cap. Benteen per accertare le responsabilità della disfatta nella battaglia di Little BigHorn del 1876 e scrollarsi di dosso le insinuazioni di codardia e cattiva condotta per non aver portato aiuto a Custer.

La lunghissima testimonianza di DeRudio fu sostanzialmente a favore del Mag. Reno e contribuì in maniera determinante insieme a quella di John Martin alla completa assoluzione da ogni accusa del Mag.Reno e del Cap. Benteen.

Precedentemente al processo, in un articolo scritto per un quotidiano (l’ Herald) di New York, (che DeRudio poi negò di aver personalmente scritto, ma comunque a lui riconducibile)  ripreso successivamente dal Chicago Times , DeRudio era stato invece molto critico con Reno sostenendo che si era salvato la vita grazie alla codardia del Mag. Reno.

Probabilmente le pressioni delle alte autorità militari avevano convinto DeRudio ad ammorbidire la sua testimonianza al processo.

Dopo Chicago

Charles C. DeRudio, anche negli anni successivi alla battaglia di Little BigHorn e al Processo di Chicago venne spesso attaccato dalla stampa con velate accuse di codardia e per il passato turbolento. A queste accuse , DeRudio evitò di rispondere direttamente ma non nascose mai il suo passato. Venne vigorosamente difeso dai giornali italo-americani che ricordarono come a causa della sua origine italiana, al contrario di altre etnie, era stato pesantemente discriminato nella carriera militare.

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Comunque nel 1872 DeRudio fu promosso Capitano del 7° Cavalry.

Nel 1896, all’età di 64 anni, DeRudio si ritirò dal servizio attivo e si stabilì a Los Angeles con la sua famiglia. Nel 1904 fu promosso Maggiore della Riserva.

Epilogo

Negli ultimi anni della sua vita, sollecitato da uno storico italiano, DeRudio rivelò la partecipazione all’attentato di Napoleone III da parte di Francesco Crispi, futuro Primo Ministro del Regno d’Italia, in quei giorni esule anch’egli a Parigi e poi espulso in Italia.

In seguito a questa tardiva rivelazione di DeRudio, si scatenò una violenta polemica in Italia, con echi anche in Francia e in USA e con le opinioni degli storici divise tra pro e contro questa “verità” a tutt’oggi non chiarita.

Charles C. DeRudioin vecchiaia sofferente di asma e di cuore si spense tra l’affetto della sua famiglia il 1 novembre 1910 a Pasadena (Los Angeles) per una broncopolmonite.

La salma fu cremata e le ceneri portate a S. Francisco dove riposano.

Lello

Per approfondimento:

www.thelbha.com

 

Postscriptum

Marino-Dal Piave al Little Big HornPer scrivere questo articolo suCharles C. DeRudio ho attinto materiale da archivi statunitensi ma mi sono avvalso anche e soprattutto della  lettura dell”interessantissima opera del Prof. Cesare Marino : “Dal Piave al Little Bighorn : La straordinaria storia del Conte Carlo Camillo di Rudio“, pubblicato da Alessandro Tarantola Editore in Belluno 1996

Si tratta di un libro straordinario, documentatissimo (mi verrebbe da dire “enciclopedico”) e ricco di illustrazioni su questo e altri personaggi del nostro Risorgimento: ne consiglio vivamente la lettura.

Nel 2010, in occasione del centenario della morte di De Rudio è uscita una nuova edizione di questo volume con rinnovata prefazione dell’Autore e approfondimenti sul contenzioso relativo all’attentato di Parigi e la figura “eroica” di Orsini.

Nella ricorrenza, un folto gruppo di estimatori tra cui ovviamente il Prof. Cesare Marino, il Console Generale d’Italia all’epoca il Dr.Fabrizio Marcelli, il fotografo Philip Pasquini, Roberto Bonzio (Italiani di Frontiera, organizzatore dell’evento), il famoso jazzista californiano David Hardiman (che suonò il silenzio) e pochi altri amici,il Conte Carlo Camillo di Rudio, un uomo che si era fatto onore nella Patria di adozione, è stato ricordato con una bella cerimonia sul luogo dove riposano le ceneri a San Francisco.

L’Autore Cesare Marino:

Cesare Marino , Ph. D., è un antropologo dello Smithsonian Institution in Washington, specializzato in Storia e Cultura Indiana. Ha scritto numerose opere pubblicate per lo più in America.

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