Scavi in S.Giovanni in Laterano

scavi in S.Giovanni in Laterano, inc.

S.Giovanni in Laterano

Scavi in S.Giovanni in Laterano.

Approfittando di una rara apertura sono andato a visitare gli scavi in S.Giovanni in Laterano, prenotandomi con una di queste organizzazioni che a Roma promuovono visite guidate ai siti archeologici della città.

Basilica S.Giovanni in Laterano

Basilica S.Giovanni in Laterano

Appuntamento alle 11:00 davanti alla Basilica dove insieme alla guida ci siamo recati nell’adiacente Piazza S.Giovanni in Laterano  fino al Battistero e subito dopo siamo entrati nell’area extraterritoriale.

S.Giovanni: Antiquarium interno

Antiquarium interno

Scavi di S.Giovanni in Laterano: Ingresso

Ingresso agli scavi

 

Appena entrati, si volta a sinistra verso il palazzo apostolico dove un  guardiano ci apre un portone e ci fa entrare all’ingresso degli scavi e, dopo essere scesi al livello degli scavi, si percorre un lunghissimo corridoio con esposti alle pareti laterali tantissimi reperti archeologici ritrovati durante gli scavi.

L’area visitabile degli scavi in S.Giovanni in Laterano si estende per gran parte sotto l’odierna Basilica e consta di due livelli sotterranei.

Scavi di S.Giovanni

Scavi di S.Giovanni

Al livello più basso ci sono i resti di una delle due grandi ville esistenti, di epoca imperiale (I° sec. d.C.) appartenute alla famiglia dei Laterani, proprietari dell’intera vasta area, di cui rimangono pochi resti tra cui alcuni ambienti affrescati.

Scavi S.Giovanni: decorazioni parietali

Decorazioni parietali

Un esponente della famiglia, Plauzio Laterano, fu coinvolto nella congiura dei Pisoniani del 65 d.C. per uccidere l’imperatore Nerone e, quando fu scoperto (insieme agli altri) per la delazione dello schiavo di uno dei congiurati, messo in sospetto dagli ordini del padrone, fu ucciso (dal tribuno Stazio) e con lui molti altri congiurati, dopo una serie di processi nel 65 e 66 d.C. e le sue  proprietà sequestrate e annesse al Demanio imperiale.

La congiura di Pisone

I congiurati , avversi a Nerone per le sue crudeltà e molto probabilmente anche per compiere  un tentativo di restaurare la Repubblica, si erano riuniti nella villa di Gaio Calpurnio Pisone (amico e vicino di casa a Roma di Plauzio Laterano) a Baia (Napoli), decidendo di uccidere l’imperatore Nerone durante i prossimi giochi in suo onore che si sarebbero tenuti nel Circo Massimo e l’esecutore dell’omicidio avrebbe dovuto essere proprio il console nominato del 65,  Plauzio Laterano.

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Il complotto fu scoperto grazie, come già detto,  alla delazione dello schiavo di uno dei congiurati, messo in sospetto da alcune istruzioni (affila la mia daga e prepara delle bende pulite) dategli dal padrone.

I congiurati, tra cui Seneca (di cui non c’era prova di una sua partecipaziome) , il nipote M.Anneo Lucano, Petronio Arbitro ed altri e ovviamente anche C.  Calpurnio Pisone e Plauzio Laterano, furono uccisi dopo una serie di processi nel 65 e 66 d,C. o alcuni costretti al suicidio come usava per le classi nobili e i loro beni furono incamerati al Demanio imperiale.

Tutta la vicenda è descritta con ampi particolari da Tacito nei suoi Annales e da Giovenale nella X Satira.

 

Settimio Severo e la costruzione dei       Castra Nova

Un successivo (probabile) esponente della famiglia, Sestio Laterano, amico dell’Imperatore Settimio Severo (193-211 d.C.) ebbe in dono da questi una villa chiamata Domus Parthorum e una parte dei terreni della zona.

CEntrale Montemartini: Settimio Severo

Settimio Severo

Leggiamo il suo nome su un capitello ritrovato nella caserma degli Equitum Singularium che si trova al livello superiore rispetto alla villa dei Laterani.

S.Giovanni. Capitello con dedica a Settimio Severo

Capitello con dedica a Settimio Severo

 

 

Nel capitello c’è anche una dedica del  2 giugno 203 d.C. a Settimio Severo e al figlio Geta, quest’ultimo nome abraso per volere del fratello Caracalla che lo aveva fatto uccidere per gelosia e brama di potere (il padre Settimio aveva deciso che alla sua morte, pur essendo Caracalla il primogenito,  l’Impero avrebbe dovuto essere guidato dai due fratelli insieme).

La collina del Laterano, allora una propaggine del Celio, data l’esigenza dell’imperatore Settimio Severo

Scavi di Porto: Settimio Severo

Settimio Severo

di allargare il corpo dei cavalieri a 2000 uomini, venne spianata per costruirci sopra i Castra Nova Equitum Singularium Augusti che era la nuova caserma del corpo di cavalleria dell’imperatore Romano. La caserma “vecchia”, Castra Priora si trovava poco distante in corrispondenza dell’attuale Via T.Tasso e Via Emanuele Filiberto. Era una caserma che alloggiava circa 1500 uomini e i loro cavalli.

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L’Imperatore Costantino e la Basilica di S.Giovanni in Laterano

In seguito alla battaglia di Ponte Milvio del 28 ottobre 312 tra Costantino I e Massenzio con la vittoria di Costantino (280-337), la caserma dei Castra Nova Equitum Singularium Augusti i cui soldati erano rimasti fedeli a Massenzio, fu smantellata e rasa al suolo e sulle rovine furono costruite le fondamenta della Basilica di S.Giovanni in Laterano, prima Basilica Cristiana di Roma per volere dell’imperatore Costantino dopo l’Editto di Milano (313 d.C.). I resti  visibili, come detto, attualmente sotto la navata centrale della basilica, riguardano la zona centrale della caserma  con un ampio cortile porticato dove si trovava l’area del comandante e la zona degli ufficiali insieme ad una zona dedicata al culto dell’Imperatore.

Scavi in S.Giovanni in Laterano. decorazioni

scavi S.Giovanni: decorazioni

Sotto il transetto della basilica, ci sono le celle dei soldati   con le  volte a crociera. In corrispondenza dell’abside della soprastante basilica, una costruzione trapezioidale fatta risalire al III° Sec. d.C. con i resti di una fontana centrale con un mosaico a motivi geometrici.

Scavi moderni

A poche decine di  metri di distanza, negli anni ’60 dello scorso secolo, in occasione degli scavi per la costruzione dei palazzi dell’INAM e dell’INPS in Via dell’Amba Aradam, all’angolo con Via dei Laterani, furono fatte delle importanti scoperte relative agli ambienti delle ville di Calpurnio Pisone e quelle dei Laterani che con diversi interventi costruttivi dal I al III secolo d.C., furono poi ampliate per confluire intorno al IV secolo, con ogni probabilità, nella famosa Domus Faustae, dimora di Flavia Maxima Fausta moglie di Costantino.

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Durante questi scavi furono trovate una statua ancora sul piedistallo ma mancante della testa e di un braccio, che rappresenterebbe Flora, la Dea dei giardini.

La statua è visibile nell’ambiente sottoscala del palazzo dell’INPS di Via dell’Amba Aradam.

Dal cortile dei Laterani un lungo corridoio affrescato portava ad una loggia riccamente decorata, con  un’esedra al centro e un basamento che per dimensioni sembrerebbe quello della Lupa capitolina in bronzo.

La Domus Faustae venne donata da Costantino, dopo l’editto di Milano (313 d.C.) alla Chiesa, che vi elesse la dimora dei Papi e, nel mese di ottobre dello stesso anno, vi si tenne il primo Sinodo di Roma sotto la presidenza del Papa Milziade.

Scavi in S.Giovanni in Latyerano

Scavi di S.Giovanni

Uscendo dagli scavi in S.Giovanni in Laterano possiamo ammirare il retro del Battistero e uscendo sulla Piazza di S.Giovanni in Laterano, vediamo sullo sfondo (verso Via Merulana) gli imponenti resti dell’acquedotto Neroniano

S.Giovanni. Sullo sfondo: acquedotto neroniano

Sullo sfondo: acquedotto neroniano

 

che portava l’acqua alla Domus Aurea e al Ninfeo ricavato dal Tempio di Claudio.

Al centro della grande piazza, dove si trovava la Torre degli Annibaldi, da non confondere con quella del Fagutale ,  si trova l’obelisco di Thutmosis III, il più alto del mondo. L’obelisco era stato portato da Tebe dove si trovava nel tempio di Amon-Ra nel 357 per volere dell’imperatore Costanzo II e sistemato sulla spina del Circo Massimo, fino al 1587 quando, ritrovato in tre pezzi , sepolto da moltissimi anni, (insieme all’altro obelisco Flaminio) fu riparato e collocato nell’attuale sede per volere di Papa Sisto V.

Lello

Info:

www.piac.it

Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana

Bibliografia:

F.Coarelli – Roma – Mondadori 2000

 

Per chi volesse visitare questi scavi in S.Giovanni in Laterano (di pertinenza del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana) è necessario rivolgersi ad una delle  organizzazioni a Roma che programmano periodicamente visite guidate (a pagamento, con guida) a siti archeologici normalmente chiusi al pubblico.

 

 

 

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