Il Tempio di Portuno
A pochi metri a nord del Tempio di Ercole Olivario c’è il Tempio di Portuno erroneamente conosciuto in passato anche come il Tempio della Fortuna Virile al Foro Boario.
Il Tempio di Portuno si trova a poche decine di metri dal palazzo che ora ospita l’Anagrafe di Roma, e sotto il quale, durante gli scavi per la sua edificazione nel 1936-1937 si sono trovati i resti di quello che era stato il primo porto della città: il Porto Tiberino con i magazzini di epoca traianea quando questo porto era stato sostituito da quello più grande dell’Emporium, con i suoi grandi magazzini ed uffici a Testaccio.
Le merci arrivavano a Roma da Ostia e dai porti di Claudio e di Traiano da dove venivano trasportate su delle chiatte (naves caudicariae) trainate da buoi e/o da uomini sulle rive con il sistema dell’alaggio.
Il viaggio delle merci con le caudicarie di solito impiegava 3 giorni mentre per il trasporto degli uomini si usavano dei carri a due ruote trainati da muli e condotti dai Cisarii.
Un bellissimo mosaico che illustra i particolari della giornata del Cisario si trova alle Terme dei Cisarii che si trovano poco fuori dalla Porta Romana a Ostia Antica.
Il Tempio di Portuno era dedicato al dio protettore del
fiume e degli approdi e risale al IV o III secolo a.C., e nella stessa zona, ovvero nell’Area Sacra di S.Omobono, esisteva anche il tempio di Mater Matuta, la dea della luce mattutina che guidava i marinai prima del sorgere del sole.
Il Tempio era posto ai margini del Foro Boario da dove si accedeva tramite la Porta Trigemina per chi veniva dal Colle Aventino e dall’Arco di Giano per chi proveniva dal Foro Romano tramite il Vicus Jugarius o dal Palatino tramite le Scale di Caco.
La Porta Trigemina, detta anche Porta Minucia, era una porta inserita nelle antiche Mura Serviane.
Sull’origine del suo nome sono state avanzate molte ipotesi tra cui una molto suggestiva che immagina che vi fossero scolpite le tre teste del gigante Caco che in questa zona molto boscosa, aveva il suo nascondiglio da dove terrorizzava gli abitanti con i suoi furti ed assassini fino a che non fu ucciso da Ercole, che poi sacrificò i buoi recuperati sull’Ara Massima che si trovava dove ora sono i sotterranei della Chiesa di Santa Maria in Cosmedin.
L’edificio a pianta rettangolare ha quattro colonne in travertino all’ingresso con altre due colonne davanti alla facciata e cinque semicolonne in tufo addossate alle pareti della cella.
Le semicolonne in tufo hanno basi e capitelli in travertino e rivestite di stucco ad imitare il marmo.
Il tutto poggia su un podio in muratura rivestito da lastre di travertino.
Sull’angolo esterno posteriore sinistro si appoggiano i resti di un muro a blocchi appartenenti forse ad un antico recinto sacro.
La costruzione del Tempio di Portuno risale al primo secolo a.C. ma durante scavi del secolo scorso si sono trovate tracce di fasi precedenti che datano al IV o III sec. a.C.
Secondo le antiche fonti, il Tempio di Portuno si trovava in prossimità del Ponte Emilio a cui era collegato da un ponticello.
Bibliografia: F.Coarelli – Guide Archeologiche : Roma – Mondadori 2000
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