Tor Marancia Street Art
Il quartiere Tor Marancia di Roma fa parte dell’ VIII Municipio sulla Via Cristoforo Colombo, si trova alle spalle della vecchia Fiera di Roma.
Tor Marancia deve il suo nome ad un’antica torre oggi non più esistente.
Tor Marancia (o in precedenza Tormarancio) era, insieme a Villa Gordiani e Pietralata, uno dei quartieri periferici creati dal governo fascista per accogliere i cittadini del centro storico interessati dallo sventramento dei loro quartiere per creare le nuove opere pubbliche (quali Via della Conciliazione,Via dei Fori Imperiali, l’Altare della Patria) e i nuovi immigrati provenienti dal Sud.
La zona, molto paludosa, accolse una quarantina di casette in legno o in muratura costituite da un unico locale, il pavimento in terra battuta con orto annesso e servizi igienici in comune.
Tor Marancia venne presto soprannominata Shanghai dati i frequenti allagamenti in seguito agli acquazzoni che provocavano l’esondazione del Fosso di Tor Carbone e anche per la pericolosità sociale del quartiere derivante soprattutto dalla miseria e dalla promiscuità forzata.
A partire dal 1948, il governo decise di riqualificare le borgate abbattendo le casupole e costruendo delle case popolari più dignitose e vivibili.
La stessa cosa è successa anche per altre zone degradate di Roma, negli anni’60- ’70 del secolo scorso ,mentre per zone tipo l’Acquedotto Felice ,la scelta è stata di bonificare l’area e trasferire gli abitanti in altri quartieri con nuove case popolari.
Solo da pochi anni si è sviluppata anche a Roma la Street Art come forma di riqualificazione di periferie anonime e degradate, coinvolgendo artisti ed anche gli abitanti come abbiamo visto al Quadraro.
Per saperne di più sulla Street Art, la sua storia e la diffusione puoi leggere il post su Street Art Quadraro su questo sito.
Big City Life
Nel 2015 nell’ambito di un progetto partecipato di riqualificazione urbana a partire dalle case popolari di Tor Marancia ,il Big City Life ad opera di 999Contemporary, il Comune di Roma, l’Ater (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale), in un paio di mesi 22 artisti da 10 paesi diversi hanno decorato gratuitamente le 11 palazzine del Lotto 1, lo storico Comprensorio di Viale Tor Marancia 63.
I murales di Tor Marancia sono tutti di grandi dimensioni a differenza di quelli del Quadraro, in quanto decorano delle intere facciate.
Sulla strada accanto all’ingresso, ci accoglie il murale di Caratoes , un artista di Hong Kong, con l’opera:
Benvenuti a Shanghai 35,
alludendo al nome popolare della storica borgata. L’opera raffigura una ragazza dai tratti orientali con quattro occhi e un origami della lupa (capitolina?) tra le mani.
Sempre sul Viale esterno al complesso ci sono due opere: Il peso della storia di Jaz, con due lottatori di wrestling, uno di nazionalità argentina (come il suo autore),che ha sulle spalle un lottatore di nazionalità italiana, a simboleggiare il lo storico legame tra le due Nazioni legato all’emigrazione ottocentesca italiana in Sudamerica.
L’altra opera è Il bambino redentore di Seth, un bambino, che assomiglia per la sua postura al Cristo di Rio, su una scala a pioli fatta con dei pastelli che si affaccia su una finestra sul cielo a guardare all’interno del caseggiato. Il bambino ricorda un piccolo abitante, Luca, morto per un incidente.
Entriamo dall’ingresso sul Viale e inoltrandoci nei cortili condominiali possiamo ammirare delle magnifiche opere su tutte le undici palazzine del complesso. Ogni opera ha in basso una targa con il nome del dipinto e del suo autore. Ogni opera ha un qualche particolare che riguarda qualche abitante della palazzina.
Le tecniche pittoriche usate sono gli acrilici e gli spray sul muro.
Qui a fianco Hic sunt adamantes (qui sono i diamanti, alludendo agli abitanti delle palazzine) di Diamond, un artista romano, è un’opera in stile Art Noveau anni ’20, con un volto femminile in una corona con in mano un diamante (simbolo dell’artista) e un drago cinese fumettistico attorcigliato intorno (riferimento a Shanghai).
L’artista Diamond lo abbiamo ammirato anche in un’altra opera posta al Quadraro.
Di fianco abbiamo il Ponentino di Pantonio, un artista portoghese. Un murale che sembra andare oltre la facciata, un movimento continuo di animali acquatici, onde marine, flutti e il vento di Ponente romano che muove il tutto,.
“Io sarò” trasposizione di una fotografia fatta da Guido Van Helten, talentuoso artista australiano autore di centinaia di giganteschi murales in tutto il mondo.
Quest’opera di Van Helten è il murale che personalmente mi è piaciuto di più, senza con questo togliere nulla agli altri.
Altro famoso artista australiano è Reka con il suo “Natura Morta“, un coloratissimo dipinto astratto alla “Picasso” .
A fianco un’opera di Gaia (artista statunitense): Spettacolo Rinnovamento Maturità, un opera metafisica con una testa alla De Chirico ripresa da una statua dello Stadio dei Marmi, su fondo blu con un mandarino librato in aria, mandarino diventato “arancia” tra gli abitanti della zona ad indicare il nome del quartiere.
Sotto troviamo “Distanza uomo natura” di Jerico, artista filippino che in quest’opera si ispira con ogni evidenza all’opera michelangiolesca “La Creazione di Adamo” nella Cappella Sistina.
Altra opera molto interessante è quella dell’artista italiano Moneyless con Il Vento
e, vicino, quella di una coppia franco-americana, Lek & Sowat con Veni,vidi,vinci, la cui bellezza con l’omaggio al mondo classico, il grave errore (vinci al posto di vici) non può sminuire.
A destra un’opera del francese Philippe Baudeloque, la Costellazione dell’Umanità con raffigurata la mano di Elisabetta, un’inquilina della palazzina.
Di fronte alla Costellazione c’è un’opera sacra, un’icona bizantina: Santa Maria di Shanghai (dal nome popolare della borgata) del romano Klevra.
Vicino c’è un’altra opera coloratissima dell’artista tedesco SatOne, Talking like a Waterfall (Cascata di parole).
Altro coloratissimo murale di Alberonero, un artista italiano: A Carlo Alberto 93 colori, un’opera astratta con una ripetizione di figure geometriche con variazioni cromatiche, caratteristica di questo artista.
A fianco il NoTitle del berlinese Clemens Behr. Figure geometriche che si intersecano e si scompongono.
Alme Sol Invictus dell’italiano Domenico Romeo, un omaggio all’antico culto romano del dio sole Mithra.
Il materiale impiegato in termini di vernici e spray per il progetto Big City Life,è imponente, ma il costo totale dell’opera è tutto sommato molto relativo anche se i vantaggi apportati alla riqualificazione con l’ottenimento di una migliore vivibilità del luogo sono molto importanti.
Bisogna ricordare anche che gli artisti che hanno partecipato al progetto, hanno lavorato gratuitamente.
Anche per la Street Art di Tor Marancia come per altre zone della città periodicamente si organizzano visite guidate accompagnate da esperti che svelano i particolari delle composizioni e notizie sugli artisti.
Non è questo il caso, in cui le opere sono tutte raggruppate in un’area abbastanza delimitata, ma, alle volte, può essere utile anche utilizzare una App tipo StreetArt Roma per Ios e per Android, che ci conduce ai vari murales che possiamo localizzare nelle varie zone su una mappa cliccabile di Roma dove ci sono delle miniatura (ingrandibili cliccandoci sopra) delle opere e una scheda di approfondimento.
Lello
Info:
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