La famiglia di John Martin

La famiglia di John Martin: John Martin, poco tempo prima della morte

John Martin poco tempo prima della morte

La Famiglia di John Martin

. La famiglia di John Martin nei suoi primi 20 anni trascorsi a Sala, era composta dai genitori “adottivi” Mariantonia Di Gregorio e da Francesco Botta e i figli della coppia con cui visse fin dalla nascita.

 

 

Ruota degli Esposti (FILEminimizer)

Ruota degli Esposti

Essendo Martin (Giovanni Crisostomo Martino) un bambino abbandonato alla “Ruota degli Esposti” , lo stesso era stato affidato dal Sindaco Felice Alliegro ad una balia incaricata dal Comune di Sala.

La scelta era appunto caduta su Mariantonia Di Gregorio, per una coincidenza, anche lei nata “projetta” (abbandonata alla nascita), che aveva da poco avuto una bambina.

E’ abbastanza inusuale che il bambino, dopo un primo periodo di assistenza, non fosse poi stato inviato all’Orfanotrofio di Napoli come era successo in quell’epoca ad altri bambini nella stessa condizione abbandonati a Sala.

La famiglia adottiva Botta , abitava in località detta  “lo Pizzuto“, corrispondente all’attuale zona del Serbatoio e alla  parte alta di Via Niccolini, da dove, in seguito al disastroso terremoto del 16 dicembre 1857 che colpì la Basilicata e il Vallo di Diano, uno dei più distruttivi terremoti accaduti in Italia (oltre 11.000 morti, forse 19.000 da recenti stime), fu costretta a trasferirsi dapprima in località detta “Noce del Vescovo“,  nome oggi desueto ma corrispondente a una zona vicina al Palazzo Vescovile (probabilmente l’odierna Via Cimarosa) e poi in località “La Valle“.

Nella zona esistono ancora numerose case diroccate (i casalini) abbandonate nel dopo terremoto e mai più ripristinate vista la zona abbastanza scoscesa e impraticabile.

Il Riconoscimento

Sala Consilina : i casalini

i casalini

Il padre naturale Giuseppe Maria Perrone, che, all’età di 50 anni, con atto pubblico, nel 1872, riconobbe legalmente John Martin come proprio figlio naturale, abitava nella stessa zona della famiglia Botta, precisamente in Via Felice Orsini e contribuì con questo riconoscimento a far evitare il servizio militare (obbligatorio) a Martin, in quanto  questi, su sua richiesta alla Commissione di Leva, fu considerato esente (art. 86,n.1) in quanto figlio unico di padre vivente riconosciuto con atto legale, consentendogli così di poter emigrare in America.

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In seguito Perrone, che non si era mai sposato, sposò nel 1875, quando aveva 55 anni, una vedova di 43 anni con 5 figli abitante nello stesso quartiere, quasi sicuramente la madre naturale di Martin.

La coppia non ebbe altri figli nel corso del matrimonio.

Questa signora che, insieme al primo marito abitava nella stessa via a pochi passi dalla dimora della famiglia Botta, si era sposata appena 2 mesi dopo l’abbandono di Martin nella Ruota degli Esposti.

Se si conosce la zona, allora densamente popolata, potrebbe sembrare strano che si potesse partorire e tenere il neonato in casa per circa due mesi (età apparente di Martin al momento dell’abbandono) senza che i vicini si accorgessero del fatto, con i pianti e i vagiti del neonato.

Cosa ancora più inconsueta, il neonato, abbandonato in buone condizioni nella ruota degli esposti, viene, guarda caso, assegnato in affidamento ad una famiglia che abitava nella stessa via.

In America

John Martin, che era emigrato in America nel 1873 e, come abbiamo visto, dopo un anno dall’arrivo si era arruolato nell’esercito, poco dopo la Battaglia di Little Bighorn, alla conclusione del processo di Chicago, il 7 ottobre 1879,sposò nella Chiesa St. Raymond, nel Bronx, nella Contea di Westchester, CT, una ragazza di Oswego, NY, figlia di una famiglia di origine irlandese: Julia Higgins.

St. RaymondChurch

Chiesa di S. Raymond

 Julia Higgins, era nata nel 1859, da Patrick e Margaret Higgins.

All’età di 18 anni aveva lasciato Oswego per andare a New York a cercare lavoro, ospite di uno zio materno, dove, dopo qualche anno di permanenza, aveva conosciuto il soldato John Martin di stanza temporanea a Fort Schuyler nel Bronx e lo aveva sposato.

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Dal matrimonio con Martin nacquero 8 figli:

Julia M, nata nel 1880 a New York, Mary A. nata nel 1881 a New York, George C. (nome dato in onore del Lt.Col. George A. Custer) nato nel 1883 a New York, May G. nata nel 1885 in Florida, Jane J. nata nel 1886 a Baltimora, John Joseph nato nel 1896 a Baltimora, Frank W,  nato nel 1899 a Baltimora, Lawrence E. nato nel 1901 a Baltimora.

La figlia Julia M. aveva sposato Claude Burton Gordon da cui aveva avuto alcuni figli: Henry A. ,Joseph , nato nel 1907, una figlia, Bessie C., nata nel 1912, Patricia C.

Julia M. lavorava presso la B&O Railroad come donna delle pulizie presso i locali della Compagnia a Locust Point (Baltimora sud),e, in qualità di dipendente, aveva diritto a dei biglietti ferroviari di favore che utilizzava per permettere sia alla madre che al padre di scambiarsi delle visite periodiche tra Baltimora e New York.

Dopo essere rimasta vedova, Julia M. andò a vivere insieme alla mamma nella casa di 1410 Woodall Street, Baltimora.

Nel Census del 1940 la troviamo a vivere allo stesso indirizzo con il fratello John J.

Mary A., detta “Molly“, casalinga, coniugata con James Jenson, macchinista navale, abitava a Brooklyn al 4218 della 5th Avenue, nella zona di Sunset Park. Suo marito Jim era al capezzale di John Martin al momento della sua morte dopo tre giorni di coma.

Molly ,rimasta vedova del marito pochi anni dopo la morte del padre, rimase ad abitare a Brooklyn dove morì a dicembre del 1948 a 66 anni d’età.

George C., con il nome di battesimo ricevuto in onore del Lt.Col.Custer, si arruolò nell’esercito. Abitava a Brooklyn presso la sorella Molly.

May G. sposata Gibson.

Jane J., sposata con Pierce , in seguito con Frank Bowman, abitava a Baltimora tra Jackson e Fort Avenue. A 23 anni, nel Censimento del 1910, lavorava in una industria di confezionamento del tabacco.

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John Joseph, nel Censimento del 1910, a 14 anni, lavora in una Azienda di Vernici.

Frank William, operaio presso la B&O Railroad (come la sorella Julia M.) , abitava a Baltimora, nella casa materna, arruolato per cinque anni nella Marina di stanza a New York durante la prima Guerra Mondiale.

Lawrence Edward, l’ultimo figlio, abitava con la madre (census 1920) e in seguito coniugato con Catherine Martini, da cui divorziò in seguito, risiedeva ad Annapolis, nella vita fece il camionista fino alla morte avvenuta nel Febbraio del 1970. Non aveva figli e dei funerali si occupò la nipote Bessie. Lawrence E. è sepolto al Glen Haven Memorial Park a Glen Burnie, MD.

Pressoché tutta  la famiglia di John Martin abitò nella città di Baltimora  dove tuttora (nella zona di Glen Burnie) vivono alcuni dei loro discendenti.

Curiosamente, come vediamo nel censimento del 1900, quando la famiglia di John Martin ancora unita, abitava a Baltimora, il cognome usato era Martini, mentre per l’esercito e nel censimento del 1920 (del solo John), il cognome del soldato rimase Martin.

Dopo la morte di John Martin avvenuta il 24 dicembre 1922 a Brooklyn , la moglie Julia, che viveva a Baltimora  con alcuni figli, ottenne la pensione vedovile a marzo del 1923, nonostante la separazione di fatto degli  ultimi anni , dimostrando di non essere mai stati divorziati. Purtroppo nell’autunno del 1924, Julia Higgins Martini, gravemente ammalata, venne ricoverata in un Ospedale psichiatrico della città dove morì dopo qualche anno, nel 1929.

Da ricerche effettuate, gli unici discendenti di John Martin, tutti abitanti nella zona di Baltimora, discendono dalla figlia primogenita Julia M.

Lello

Bibliografia:

Pasquale Petrocelli – John Martin, un salese a Little Big Horn – 1999

Per approfondimento:

www.thelbha.com

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