Il Mitreo Barberini a Roma, rappresenta uno dei pochissimi Mitrei affrescati tra quelli conosciuti finora.
Altri Mitrei con la scena della tauroctonia affrescata sono il Mitreo di Marino (RM) ed il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere (CE), mentre per gli affreschi murali c’é il Mitreo di S. Prisca e il Mitreo del Casino De Rossi alla Lungara.
Il Mitreo Barberini risalente al III° Sec. d.C., su strutture preesistenti del II° Sec., fu scoperto nel 1936, in seguito ai lavori per la costruzione della palazzina Savorgnan di Brazzà (attuale sede del Circolo Ufficiali delle F.A.) nel giardino posteriore del Palazzo Barberini a Via delle Quattro Fontane a Roma.
Al Mitreo, uno dei meglio conservati tra quelli di Roma, si accede dal Palazzo Barberini, passando poi nel giardino della parte posteriore, ed entrando al pianterreno della palazzina Savorgnan .
Alla fine di un breve corridoio c’è una porta in metallo che dà l’accesso al Mitreo.
Il Mitreo Barberini
Nel sotterraneo della palazzina si trovano tre ambienti di forma rettangolare, di cui uno laterale ospita il Mitreo.
Il Mitreo Barberini misura m 11,85 x 6,25 con un’altezza di m 4,45.
Probabilmente in origine il Mitreo era più lungo, ma in epoca moderna fu costruito un muro che ne limita l’attuale lunghezza.
Il Mitreo presenta le consuete banchine laterali (podia) di grandi dimensioni e leggermente inclinate verso il corridoio centrale.
Sulla banchina di destra c’è una canaletta di scolo (non visibile attualmente in quanto coperta da una passerella con balaustra).
Sul muro di destra vicino all’arco, ci sono dei graffiti ma sono a stento leggibili, a meno di usare una luce radente.
Il Mitreo ha un copertura a botte e due aperture a bocca di lupo (ora chiuse) che lasciavano penetrare un po’ di luce dal piano superiore così come un’apertura centrale sulla volta (coperta da vetrocemento) per far passare la luce).
Sul fondo troviamo la consueta scena della tauroctonia con l’aggiunta di dieci (cinque per lato) quadretti (di dimensioni diverse) con scene delle imprese sacre del Mitra.
Mitreo Barberini
Sul fronte delle piuttosto ampie banchine ci sono due sporgenze rivestite di marmo in origine e, al centro, una cavità semicircolare (sulla banchina di sinistra) che doveva contenere una lucerna, e una piuttosto ampia vasca in marmo sulla banchina di destra, che conteneva l’acqua per le abluzioni.
Sulla banchina di sinistra cui si accede da tre gradini, si trovano 4 grandi pilastri (quello prossimo alla grotta è stato in seguito eliminato) che sorreggono la volta.
Davanti alla raffigurazione mitriaca c’è a destra il pilastrino di un arco che serviva ad incorniciare la scena e andava a saldarsi sul primo pilastro (ora mancante) sulla banchina di sinistra.
L’arco era decorato con i dodici segni dello zodiaco di cui rimangono sulla parte destra le decorazioni di due pesci:
L’interno dell’arco era decorato da conchiglie marine e pietra pomice a simulare l’interno di una grotta.
Sullo sfondo la grande scena della tauroctonia con il Mitra con la consueta tunichetta blu e la mantellina rossa che si accinge a sacrificare il toro e rivolge lo sguardo riluttante al Sole raggiato in alto alla sua sinistra, mentre a destra c’è l’immagine della Luna.
Davanti alla tauroctonia ci sono le due basi dell’altare decorate a colori con figure ormai poco visibili e, sul blocco di destra è murata una dedica di un certo Yperanthes che donò l’altare a sue spese.
Davanti alle basi dell’altare c’è un altro pilastrino con un foro per la lucerna.
Al centro la grande scena della tauroctonia con in cima la figura di Kronos, il personaggio con la testa di Leone avvolto dalle spire di un serpente, a simboleggiare il trascorrere del tempo.
Statue raffiguranti il Kronos leontocefalo, sono state rinvenute in alcuni Mitrei di Ostia e sono ora ospitate nei Musei Vaticani.
Ci sono le consuete figure del cane e del serpente che leccano il sangue del toro e lo scorpione che ne punge i genitali.
L’illustrazione di questa tauroctonia è molto simile a quella che si trova nel Mitreo di Marino.
Sopra la figura del dio Mitra c’è un arco formato dai segni zodiacali, e subito al di sotto sette stelle che probabilmente all’epoca erano in rilievo con ai lati le consuete figure di Cautes e Cautopates.
Ai lati, nei quadretti laterali, troviamo a sinistra, dall’alto in basso: Giove che fulmina i giganti, la terra fecondata da Caelus, Mitra petrogeno (nasce da una pietra), Mitra che colpisce una roccia per far sgorgare l’acqua, Mitra che trasporta il toro.
Sui quadretti di destra: il banchetto mistico, Mitra sulla quadriga del Sole, alleanza tra Mitra e Sole, Mitra inginocchiato tra due alberi, Mitra porge un pezzo di carne ad una divinità davanti a lui.
Il Mitreo è stato restaurato da pochi anni ed è stata collocata una piattaforma con balaustra di protezione per i visitatori sulla banchina di destra su cui poter camminare in sicurezza con il divieto di scendere tra le banchine.
Il Mitreo è piuttosto raccolto e si può vedere comodamente il tutto.
Colpisce la vividezza dei colori e la ricchezza delle figurazioni come si può vedere anche da queste illustrazioni .
Lello
Per approfondire e consultare il calendario delle visite guidate:
https://www.soprintendenzaspecialeroma.it/schede/mitreo-barberini_2980/
Bibliografia:
F.Coarelli – Guida Archeologica di Roma – Mondadori 2000
C.Pavia – Guida dei Mitrei di Roma Antica – Gangemi 1999
Se avete apprezzato l’articolo Vi chiedo di condividerlo sui social con un like. Grazie