La Posterula Ardeatina nelle Mura Aureliane

Posterula Ardeatina

Posterula Ardeatina

Posterula Ardeatina

A molte persone il nome Posterula Ardeatina non dirà niente, probabilmente non è neanche il nome con cui era conosciuta nell’antichità ma se diamo uno sguardo alle foto, tutti (chi vive a Roma) ricorderemo di averla guardata distrattamente centinaia di volte mentre eravamo fermi al semaforo in attesa del verde sulla Cristoforo Colombo all’altezza degli archi di Caracalla costeggiando le Mura Aureliane sulla nostra destra provenendo da Porta S.Sebastiano, o alla nostra sinistra andando verso l’EUR.

La Posterula Ardeatina

La Posterula Ardeatina

La Posterula Ardeatina o di Vigna Casali, era una porta secondaria, di servizio, come lo era la vicina Porta Metronia (Porta Metrovia), e anche, primitivamente, la Porta Asinaria, in seguito promossa a rango superiore con l’aggiunta delle torri all’epoca di Flavio Onorio.

Posterula Ardeatina in un'incisione di Luigi Rossini

Posterula Ardeatina in una incisione di Luigi Rossini (1829)

La cinta delle Mura Aureliane comprendeva le Porte (diciotto) da cui uscivano le vie consolari e, ogni 30 metri circa (cento piedi romani), tra una Porta e l’altra, una torre con quattro feritoie che sopravanzava l’altezza delle Mura, per consentire alle ronde una visione migliore sull’area circostante.

La Posterula Ardeatina è posta tra la torre n.11 (calcolata dalla Porta S.Sebastiano verso la Porta Ostiense) e la 12 (che non esiste più a causa dell’apertura dei fornici per farci passare la Via Imperiale, dal 1948 via Cristoforo Colombo).

Posterula Ardeatina: Mura Aureliane lungo il Viale di Porta Ardeatina

Mura Aureliane lungo il Viale di Porta Ardeatina

Le Mura Aureliane, costruite in quattro anni (270-275) dall’Imperatore Aureliano per la difesa di Roma, dato il terrore per le possibili invasioni barbariche, che già premevano a Nord, inglobarono anche edifici preesistenti che, per la loro altezza, avrebbero potuto creare problemi militari se lasciati all’esterno. Il caso più noto è quello della Piramide Cestia, costruzione che costrinse anche ad un’interruzione della continuità del camminamento di ronda, ma ci sono anche la Porta Maggiore. l’Anfiteatro Castrense, i Castra Praetoria e il Muro Torto.

Piramide Caio Cestio

Piramide Caio Cestio

Nel tratto della Posterula Ardeatina, le Mura Aureliane passarono su di un vasto sepolcreto (necropoli Ardeatina o della Via Imperiale) e, alle spalle della Posterula, inglobarono un mausoleo ad ara (che viene fatto risalire alla seconda metà del I° secolo a.C.)  con ingresso attuale sulla parte ovest della torre.

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A fianco della Posterula Ardeatina, nella parte interna delle Mura, infatti, si vede un arco in cementizio con dei grossi blocchi di travertino ai lati.

Posterula Ardeatina: parte interna e sepolcro

Posterula Ardeatina lato interno e a fianco a sinistra il sepolcro

Da una porticina chiusa da un cancello si intravedono dei scalini che portano alla torre ed un’apertura che permette di entrare nel mausoleo che misura m.3×4 circa.

Posterula Ardeatina: Torre con ingresso al sepolcro

Torre con il cancelletto di ingresso

Nella cripta ci sono su una parete di fronte all’entrata tre nicchie in laterizio con quella al centro più grande e con tracce di intonaco antico, e, sopra le nicchie, un grande arcosolio.

Sulla parete nord, dove c’è l’ingresso, c’è una nicchia e sopra un arcosolio.

Da un buco nel muro esterno, si intravede

Posterula Ardeatina: Porta d'ingresso alla Torre

Porta d’ingresso alla Torre

una parte della parete originaria del mausoleo, ormai coperta alla vista dal muro della torre, con visibile una parte di una tabella dove potrebbero esserci i nomi dei defunti.

Il sepolcro venne scavato e restaurato negli anni ’40 del secolo scorso dall’archeologo Carlo Pietrangeli nell’ambito di scavi per la risistemazione della zona.

Posterula Ardeatina: Mura Aureliane in Largo delle Terme di Caracalla

Mura Aureliane sulla via Cristoforo Colombo, si notano al centro le tracce della torre eliminata

Durante questi scavi furono trovate sul lato esterno addossate ad un muro in opera reticolata che taglia obliquamente le mura, una serie di tombe a fossa.

Numerose altre tombe, colombari, risalenti al II° secolo d.C., furono ritrovati anche sul lato interno delle Mura, segno che tutta la zona era occupata da un vasto sepolcreto.

Intorno alla metà dell’Ottocento furono scoperti tre colombari di età imperiale nell’ex Vigna Codini (ora in una proprietà privata, ma visitabile periodicamente ad opera di varie associazioni culturali), non lontana da qui, in Via di Porta Latina, a poca distanza dal Sepolcro degli Scipioni e dalle mura Aureliane.

Tutta quest’area faceva parte degli Horti Serviliani della famiglia dei Servilii a cui apparteneva Marco Giunio Bruto uno degli uccisori  di Cesare, suicida a sua volta a Filippi nel 42 d.C.

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Un rilievo funebre dei Servilii è custodito oggi nei giardini della Villa Wolkonski all’Esquilino.

Posterula Ardeatina: muro obliquo in opera reticolata

Muro obliquo in opera reticolata

La Posterula Ardeatina o anche di Vigna Casali, era attraversata da un’antica strada, di cui è ancora visibile un piccolo tratto (circa 8 metri) di basolato con crepidini ed un muro di contenimento.

Questa stradina partiva dalla via Appia Antica per portare probabilmente fino al Tempio di Diana sull’Aventino, come ipotizza Lorenzo Quilici, discostandosi dal tracciato delle Mura.

Porta S.Sebastiano

Porta S.Sebastiano

Egli ha notato come ponendosi sul tratto rettilineo dell’Appia al II miglio, si traguarda perfettamente la Posterula Ardeatina.

Poco più avanti  l’Appia, che fa una piega a destra per dirigersi verso la Porta S.Sebastianoviene attraversata dal Fiume Almone (il fiume sacro dei Romani) che nascendo dai Colli Albani passa per il Parco della Caffarella, dove riceve il contributo della Fonte Egeria. Dall’Appia antica in poi venne interrato negli anni venti del secolo scorso, per consentire la costruzione della ferrovia Roma  Lido e poi della Via Imperiale.

La via per la Posterula Ardeatina probabilmente si dipartiva da questo ponte sull’Appia.

Terme di Caracalla

Lungo il percorso ipotizzato verso il Colle Aventino, la strada, tra due alti muri di contenimento fiancheggia per un tratto l’Acquedotto Antoniniano costruito da Caracalla per alimentare le sue Terme.

L’Acquedotto Antoniniano si staccava dall’Acquedotto Marcio all’altezza di Porta Furba e tagliando verso il Parco della Caffarella passava per Piazza Galeria e costeggiando le Mura Aureliane, (all’interno della Porta S.Sebastiano si trova l’Arco di Druso che, in realtà è un fornice superstite dell’Acquedotto) si dirigeva verso le Terme di Caracalla.

Dopo la Posterula Ardeatina, l’Acquedotto seguiva il percorso dell’odierna Via Guido Baccelli.

Arco di Druso

Arco di Druso

Nella proprietà della Villa Pepoli (già Villa Cavalieri), adiacente alla strada che passava dalla Posterula Ardeatina verso l’Aventino, fu scoperto un Mausoleo circolare ancora oggi visibile anche se in cattive condizioni di conservazione e già spoliato in antichità.

Il Tempio di Diana dove probabilmente portava l’antica via, si trovava al centro dell’Aventino, nelle immediate vicinanze del Mitreo di Santa Prisca , le Terme Surane, e la c.d. Casa Bellezza, era un tempio con otto colonne sulla facciata ed portici sui lati, costruito dal Re Servio Tullio come tempio federale per i popoli alleati del Lazio vetus.

Il Tempio di Diana era riportato nella Forma Urbis Severiana, la pianta marmorea di Roma che era esposta in un aula del Tempio della Pace.

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Un santuario importante dedicato a Giove Dolicheno, citato anche nei Cataloghi Regionari, costruito nel II° Sec., fu rinvenuto nella stessa zona sul Colle Aventino nei pressi delle chiese di S.Alessio e di S.Sabina nel 1935 nel corso dell’apertura della via di S.Domenico.

Dall’analisi della strada che attraversava la Posterula Ardeatina, che viene fatta risalire alla prima metà del I° sec. a.C., sembra evidente che le Mura abbiano inglobato una porta laterizia preesistente inserita forse nella cinta daziaria. La Porta è in cortina con ai lati due colonne (non più esistenti) che finivano con due capitelli corinzi con architrave e timpano.

Horrea Epagathiana

Una Porta simile della stessa epoca la ritroviamo ad Ostia come porta d’ingresso ad un “centro commerciale” dell’epoca, gli horrea epagathiana.

Ovviamente lo spessore della Porta venne enormemente ingrandito per adeguarsi allo spessore delle Mura sovrastanti in cui passavano i camminamenti delle ronde.

Successivamente la Porta e l’antica via caddero in disuso e,  la Posterula Ardeatina fu murata nel secolo XVI, fino alla sua successiva e moderna risistemazione e riapertura ad opera di Carlo Pietrangeli durante gli scavi del 1940.

Nei pressi  passava  anche la via Ardeatina che si originava dalla Porta Ardeatina, porta che venne distrutta insieme ad un ampio tratto delle Mura Aureliane nel 1535 per costruire il Bastione del Sangallo il giovane.

Lello

Per approfondimenti sulle Mura Aureliane:

www.060608.it/it/cultura-e-svago/beni-culturali/beni-archeologici/mura-aureliane.html

 

Bibliografia:

Lorenzo Quilici – La Posterula di Vigna Casali nella pianificazione urbanistica dell’Aventino e sul possibile prospetto del Tempio di Diana -École française de Rome – 1987

Anna Maria Ramieri – La Posterula Ardeatina – Forma Urbis – 1997

Giulia Martinengo – Il Mausoleo della posterula Ardeatina a Roma – L’Erma – 2010

Paola Quaranta – Alessandra Capodiferro – Necropoli Ardeatina

Note: al momento della scrittura dell’articolo (2017), la Posterula è invasa all’esterno da una folta vegetazione soprattutto nella parte posteriore e non è possibile avvicinarsi per ammirarla da vicino insieme al sepolcro adiacente.

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